Jean Houel a Centuripe

“La célébrité dont cette ville a joui exige que je la fasse connoitre à mes lecteurs”


Jean Houel (Rouen 1835 – Parigi 1813), a differenza di altri viaggiatori del XVIII secolo, anteponeva passione e senso pratico alla sua brillante capacità di documentare; ciò gli rese la produzione dell’imponente lavoro del Voyage pittoresque sicuramente più facile. Infatti soggiornò in Sicilia e nelle isole vicine ben quattro anni, realizzando oltre 500 disegni, a testimonianza della serietà dell’impresa che gli consentì di “Avvalorare i disegni con gli scritti e confermare gli scritti con i disegni”.
Arrivò a Centuripe nel 1778 e la complessa morfologia del luogo, che gli si presentò davanti, venne subito definita “bizzarra” e lo intrigò così tanto da costringerlo a redigere una pianta della città; diversamente, scrisse, sarebbe stato difficile farsene un’idea.
Quindi si deduce che il lungo soggiorno a Centuripe di Jean Houel (15 giorni ospite nel convento degli Agostiniani) sia iniziato con la redazione di questa utile pianta, redatta con inchiostro nero, pennello acquerellato bruno su una traccia a matita nera e che sarà uno dei sette soggetti centuripini (su una quindicina di tavole realizzate sul posto) tradotti qualche anno dopo in incisioni e pubblicati nel terzo tomo del Voyage pittoresque.
Essa presenta delle particolarità che, sia nel disegno del 1778 sia nell’incisione successivamente pubblicata, non è facile cogliere ad occhio nudo o senza il testo descrittivo; l’artista francese, infatti, su di essa annotò con delle lettere, i siti dei monumenti e dei ruderi che ritenne di maggiore interesse.

Il risultato fu: la prima carta archeologica di Centuripe.
La successione delle lettere lascia intuire un percorso più razionale rispetto a quello che si snoda nel testo del Voyage: come se le lettere fossero state assegnate da una ricognizione preliminare, condotta da Houel sicuramente assieme a qualche frate agostiniano che conosceva bene i luoghi.
Diventa però interessante il confronto tra le due diverse redazioni della “Plan de la Ville de Centorbi”. L’incisione (Planche cent cinquante-neuvieme) tende ad omogeneizzare il tutto semplificandone la lettura, ne deriva che qualche particolare o appunto viene tralasciato, per motivi di impaginazione il disegno ruota di 90° in senso antiorario; la tecnica di copiatura tende a distorcere ulteriormente i dati grafici, le lettere diventano minuscole, la “N” sparisce. Ciò induce a ritenere di maggiore interesse la prima redazione della pianta per la freschezza dei dati “in presa diretta”, più ricca di particolari, di appunti e di sfumature.


Nel 1996 il caso volle che venisse individuato, tra le illustrazioni senza didascalia di una rivista, un disegno raffigurante qualcosa di “familiare”.


Le immagini, sulla rivista, erano tratte dal catalogo La Sicilia di Jean Houel all’Ermitage edito dalla Sicilcassa che ne aveva curato anche la mostra in Sicilia. Parecchi di quei soggetti erano rimasti fino ad allora sconosciuti perché non tradotti in incisioni e pubblicati. Nel catalogo della mostra la relativa didascalia recitava: rovine di un muro di cinta a Santa Lucia viste dall’altro versante. Non solo.
Dalla successiva indagine nel catalogo, si riuscì ad individuarne altri due di disegni i cui numeri di tre diversi inventari andavano a riempire un vuoto tra le tavole che l’artista aveva realizzato a Centuripe.


Due dei disegni “ritrovati” erano relativi ai ruderi presso la Chiesa del Sacro Cuore che l’artista aveva segnato con la lettera N nella pianta originaria, ma a cui non rivolgeva menzione nel testo del Voyage, e questo era già abbastanza strano per un sito a cui aveva dedicato addirittura due vedute; inoltre, come abbiamo osservato, non aveva ricopiato la lettera N nella pianta pubblicata nel Voyage pittoresque.


Il terzo disegno che, nel Catalogue Raisonné, per l’artista rappresenta una costruzione sconosciuta, somiglia invece molto alla descrizione che nel Voyage egli fa dei ruderi segnati in pianta con la R: profondi scavi e grandi volte che comunicavano tra di loro in tutti i sensi.. …grandi muraglie e monconi di arcate dimostrano di essere appartenute a importanti edifici… Oggi i ruderi, sono in parte sovrastati e ricoperti da costruzioni moderne.
Cosa era potuto succedere? Forse semplicemente un lieve incidente di percorso: uno scompagnamento dei dati e la perdita di alcuni appunti prima ancora della stesura definitiva del Voyage pittoresque. Gli avvenimenti e le casualità, di cui non avremo mai assoluta certezza, non hanno permesso, in questo caso, a Jean Houel di “Avvalorare i disegni con gli scritti e confermare gli scritti con i disegni”. Una piccola distrazione che ad un grande artista si deve poter perdonare.         Enzo Castiglione

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